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Genitorialità: Ciuccio, toglierlo come e quando?

Il ciuccio

La suzione è un gesto naturale nei bambini e l’utilizzo del ciuccio permette al bebè di placare l’inquietudine, di calmarsi ed autoconsolarsi. Per il bambino è un aiuto psicologico: può infatti essergli utile per conciliare il sonno, scaricare la tensione, farlo sentire sicuro e protetto e dargli piacere (succhiare è per tutti i bambini il primo metodo di esplorazione del mondo circostante, infatti dalla nascita ai due anni il bambino porta alla bocca qualsiasi oggetto, dai giocattoli ai piedi, alle mani).

TOGLIERE IL CIUCCIO, COME? QUANDO?
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Ovviamente non c’è una regola che funzioni per tutti, dato che ogni bambino è diverso e che ogni famiglia ha il proprio equilibrio.

Non c’è un momento particolare per togliere il ciuccio al bambino, ma generalmente il suo abbandono completo avviene spontaneamente intorno ai due o tre anni di età (o comunque entro i quattro), cioè quando il piccolo acquisisce sufficiente fiducia in se stesso. In ogni caso il distacco non deve essere improvviso, bensì progressivo e senza fretta a meno che non sia il bambino stesso a deciderlo.

Sarebbe bene iniziare a limitare l’uso del ciuccio già a partire dall’anno e mezzo- due anni di vita, perché potrebbe costituire un ostacolo alla comunicazione del bambino e disturbare lo sviluppo del suo linguaggio.

E’ quindi importante invitare i bambini a togliere il ciuccio nel momento del gioco poiché non è necessario e soprattutto per parlare, spiegando loro che altrimenti non riusciremmo a capirli bene.  Bisognerebbe cominciare a limitare il suo utilizzo solo ai momenti in cui il piccolo ne sente la necessità per rilassarsi o dormire.

Altra cosa da ricordare è di non usare mai il ciuccio come strumento per zittire il bambino, nemmeno di notte. Durante la notte può infatti capitare che il bambino  perda il ciuccio e faccia qualche piccolo rumore, a questo punto bisognerebbe cercare di capire se gli è assolutamente indispensabile per riprendere sonno o se invece dopo qualche piccolo lamento potrebbe riuscire a riaddormentarsi sereno anche senza.

Infine occorre essere pazienti e fare in modo che sia il bambino a decidere di “diventare grande”, quindi evitate di stressarlo con critiche o rimproveri, altrimenti il rischio è che si rifugi proprio nell’amato ciuccio.

Ricapitoliamo cosa non fare:
  • Non fare sparire il ciuccio all’improvviso perché questo potrebbe causare un profondo disagio, angoscia e disturbi del sonno.
  • Il distacco deve essere graduale e non va iniziato in fasi delicate della vita del bambino, come l’inserimento al nido, l’arrivo di un fratellino o se vi sono problemi tra i genitori. Queste sono spesso prove difficili da attraversare per il bambino e non è quindi il momento giusto  per proporgli di staccarsi dal ciuccio.
  • Non rimproverare o prendere in giro il bambino dicendogli che solo lui usa ancora il ciuccio  o che non diventerà mai grande. In questo modo gli faremmo provare ansia e probabilmente rafforzeremmo la sua dipendenza dal ciuccio.

Per sapere se è il momento giusto per proporre di non usare più il ciuccio, osserva se il tuo bambino sta acquisendo nuove capacità, nuove forme di indipendenza e se ti sembra piuttosto sicuro di se stesso, in questo caso per accompagnarlo in questa nuova fase di autonomia, è importante che il bambino si senta coinvolto in prima persona nella scelta, così che, se in futuro avrà nostalgia del ciuccio, saprà che la decisione di abbandonarlo è stata sua.