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METODO ESTIVILL O ESTINZIONE GRADUALE DEL PIANTO

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METODO ESTIVILL O ESTINZIONE GRADUALE DEL PIANTO
I MOTIVI PER I QUALI MOLTI PEDIATRI E PSICOLOGI ITALIANI LO SCONSIGLIANO

Premettendo che le opinioni proposte a seguito di questo stralcio di lettera sono solo il mio personale punto di vista, dettato dall’esperienza privata con una bambina che dorme poco e si risveglia frequentemente e dalla certezza che non sarei mai in grado di mettere in atto questo metodo a causa dei sensi di colpa e della preoccupazione verso lo sviluppo sereno di mia figlia, presento un punto di vista di persone esperte al riguardo:

«Esprimiamo ancora una volta il nostro dissenso per i metodi per “educare i bambini piccoli a dormire” che si basano sull’estinzione graduale del pianto. Sappiamo ormai dalla ricerca scientifica, se non bastasse il buon senso, che la fisiologia dell’essere umano prevede che riceva delle cure di tipo prossimale da parte della madre e degli adulti che se ne prendono cura, e che la pretesa che un bambino piccolo si addormenti da solo e dorma per tutta la notte senza richiedere la presenza e il contatto dell’adulto, oltre ad essere anti-fisiologica ed irrealistica, può provocare confusione nei genitori e grande stress nei bambini. Questi metodi possono minare fin dalla primissima infanzia la fiducia negli adulti e quindi in se stessi e interferire con lo stabilirsi di una sana relazione genitori-figli, oltre ad interferire (se il bambino è piccolo) con l’allattamento al seno».

Questo è uno stralcio della lettera aperta che l’Associazione Culturale Pediatri ha inviato a Vincenzo Spadafora, Garante per la protezione dell’infanzia e dell’Adolescenza, per chiedergli di intervenire affinché le trasmissioni televisive non promuovano il ricorso a questi sistemi senza che allo stesso tempo informino adeguatamente i genitori. A scatenare la reazione dei pediatri è stata in particolare una puntata della trasmissione SOS Tata andata in onda sabato 14 settembre su La7, durante la quale un bimbo di appena 12 mesi veniva lasciato piangere solo nel suo lettino, chiuso in camera, perché imparasse ad addormentarsi da solo.

IN COSA CONSISTE il metodo di estinzione graduale del pianto o metodo Estivill?

Il metodo è illustrato nel libro “Fate la nanna”, il quale si rifà a quello elaborato dal noto pediatra Richard Ferber, direttore del Center for Pediatric Sleep Disorders a Boston, e reso pubblico nel 1985 tramite il libro “Solve Your Child’s Sleep Problems”.

La tecnica prevede:

  • Introdurre una routine da ripetere ogni sera prima dell’addormentamento (ad esempio bagnetto caldo, pigiama, lettura di una storia, ecc.), poi mettere il bambino nel lettino e uscire dalla stanza, sempre tassativamente alla tessa ora.
  • Se il bambino inizia a piangere, lasciare trascorrere periodi di tempo controllati prima di rientrare, aumentandoli gradualmente (ad esempio prima 3 minuti, poi 5 minuti, poi 10, e così via).
  • Quando si rientra, bisogna dare conforto al bambino senza prenderlo in braccio (pronunciando frasi tranquillizzanti  che probabilmente lui non potrà nemmeno comprendere visto lo stato di agitazione in cui si troverà)
  • Il bambino, nel giro di una settimana, si abituerà a restare da solo.

Molte associazioni mondiali hanno prodotto documenti ufficiali in cui si mette in guardia dai possibili rischi collegati a questo metodo, che peraltro non ha mai ricevuto nessuna conferma scientifica . Autorevoli specialisti hanno criticato la linea dura proposta dal metodo e hanno osservato che un bambino che piomba nel sonno sfinito dal pianto non è un bambino “ben educato al sonno, ma sconfitto”. Inoltre, il metodo sembra non tenere conto di numerosi studi che dimostrano che bambini che quando piangono vengono rassicurati dalla mamma crescono più sereni e sviluppano un rapporto migliore con il sonno.