METODO ESTIVILL O ESTINZIONE GRADUALE DEL PIANTO
I MOTIVI PER I QUALI MOLTI PEDIATRI E PSICOLOGI ITALIANI LO SCONSIGLIANO
Premettendo che le opinioni proposte a seguito di questo stralcio di lettera sono solo il mio personale punto di vista, dettato dall’esperienza privata con una bambina che dorme poco e si risveglia frequentemente e dalla certezza che non sarei mai in grado di mettere in atto questo metodo a causa dei sensi di colpa e della preoccupazione verso lo sviluppo sereno di mia figlia, presento un punto di vista di persone esperte al riguardo:
«Esprimiamo ancora una volta il nostro dissenso per i metodi per “educare i bambini piccoli a dormire” che si basano sull’estinzione graduale del pianto. Sappiamo ormai dalla ricerca scientifica, se non bastasse il buon senso, che la fisiologia dell’essere umano prevede che riceva delle cure di tipo prossimale da parte della madre e degli adulti che se ne prendono cura, e che la pretesa che un bambino piccolo si addormenti da solo e dorma per tutta la notte senza richiedere la presenza e il contatto dell’adulto, oltre ad essere anti-fisiologica ed irrealistica, può provocare confusione nei genitori e grande stress nei bambini. Questi metodi possono minare fin dalla primissima infanzia la fiducia negli adulti e quindi in se stessi e interferire con lo stabilirsi di una sana relazione genitori-figli, oltre ad interferire (se il bambino è piccolo) con l’allattamento al seno».
Questo è uno stralcio della lettera aperta che l’Associazione Culturale Pediatri ha inviato a Vincenzo Spadafora, Garante per la protezione dell’infanzia e dell’Adolescenza, per chiedergli di intervenire affinché le trasmissioni televisive non promuovano il ricorso a questi sistemi senza che allo stesso tempo informino adeguatamente i genitori. A scatenare la reazione dei pediatri è stata in particolare una puntata della trasmissione SOS Tata andata in onda sabato 14 settembre su La7, durante la quale un bimbo di appena 12 mesi veniva lasciato piangere solo nel suo lettino, chiuso in camera, perché imparasse ad addormentarsi da solo.